Cari ragazzi e ragazze, come state?
Vi penso tutti i giorni, penso al vostro stato d’animo, al vostro senso di smarrimento.
Smarrimento che provo anche io…. Chi avrebbe pensato, solo tre settimane fa, che la nostra vita sarebbe stata totalmente stravolta? Impossibile immaginarlo.
Il peso di gestire una scuola vuota è davvero grande; con voi tutto è diverso, tutto ha un senso. Così, occorre trovarlo. Bisogna trovarlo.
Ce la stiamo mettendo tutta… Ci stiamo inventando una didattica a distanza, in cui abbiamo creduto finora abbastanza poco…. Perché il rapporto, la relazione, il dialogo, gli sguardi, gli sfoghi, le intemperanze…. tutto dà un senso al nostro stare insieme.
Però…
Siamo uniti. Siamo saggi. Siamo intelligenti. Siamo ottimisti. Siamo FORTI.
E impareremo, poco a poco, ad essere uniti a distanza.
Io dal 21 febbraio mi stacco dal PC e dal telefono solo per dormire, mangiare, e poco altro. Sento tutta la responsabilità del vostro benessere, del vostro studio, della vostra crescita.
Ho piena fiducia nei vostri docenti, con i quali avete certamente un rapporto più stretto, e che mettono in campo tanto impegno per non interrompere il dialogo educativo che avete costruito insieme in mesi, o in anni.
Rivolgo un pensiero speciale ai ragazzi delle classi Quinte. L’esperienza mi insegna che è l’anno delle paure, delle ansie, delle incertezze…. Ma mi insegna anche che si superano, che passano e si trasformano in soddisfazioni.
In questo momento, in mancanza di gesti, voci, sguardi esperti che vi accompagnano e vi rassicurano…. potreste sentirvi magari un po’ frastornati. Invece ci siamo, ragazzi, e faremo di tutto per supportarvi, difendervi, rivendicare il vostro diritto a “conseguire la maturità”, utilizzando termini ormai desueti, ma che rendono l’idea.
Dobbiamo fare tutti un grande sacrificio: rinunciare alla socialità, allo stare insieme, alla condivisione. Difficile. Pensavamo impossibile. Ora capiamo, ascoltando chi in questo momento ne sa più di noi, che, seppur difficile, è fattibile. Il motivo è troppo importante: combattere un nemico oscuro, che minaccia i più deboli, che non si vede, che mette a repentaglio vite umane, preziose e insostituibili.
Però abbiamo la tecnologia: quella che ci ha imposto costi ingenti, che ha avuto un grande impatto sulla sostenibilità ambientale, sulla libertà individuale, sulla privacy…
Ma che ora ci viene incontro. Ci fa sentire vicini. Anche se lontani.
Ci vuole pazienza, ragazzi. Fiducia. E presto… ANDRA’ TUTTO BENE. Torneremo alla nostra normalità. Ci riapproprieremo delle nostre esistenze, dei nostri sogni e, voi soprattutto, della vostra età, della vostra adolescenza, che va vissuta appieno… Vicini, non a distanza di sicurezza.
Vi invio una abbraccio affettuoso e porgo i miei saluti più cari a voi e alle vostre famiglie.
Ci vediamo presto! Nel frattempo…
#state a casa!
Torino, 16 marzo 2020.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Patrizia Tarantino