“Pietre d’inciampo”
Un viaggio nella storia attraverso una storia personale.
Classe 2E Anno scolastico 2017-2018
Il progetto si è sviluppato attraverso una serie di fasi.
Nella prima la classe è stata coinvolta nelle attività proposte dal Polo del ‘900, ovvero conoscenza del progetto, dell’artista e degli eventi storici.
Nella seconda fase i ragazzi hanno svolto un’attività di ricerca storica presso gli archivi.
La terza fase ha coinvolto gli studenti nell’analisi dei documenti dei coniugi Teodoro Sacerdote e Rosetta Fubini, bisnonni della professoressa Levi, con lo scopo di realizzare un video che raccontasse la loro storia.
La classe era presente, il 18 gennaio, alla posa delle due pietre che li ricordano, davanti alla loro casa di Corso Fiume.
I video migliori sono stati proiettati al Museo Diffuso della Resistenza il 9 febbraio e, successivamente, inviati al concorso “Filmare la storia”.
I ragazzi hanno prodotto una serie di video interessanti e gli è stata riconosciuta una capacità particolare nell’uso delle fonti; molto apprezzata è stata la delicatezza e la sensibilità dimostrata.
Un ringraziamento particolare è dovuto alla professoressa Levi che ha condiviso un materiale prezioso.
Le lettere, attraverso le parole, la grafia, la carta stessa usata, accompagnano la tragedia. Sono in grado di creare una forte empatia e rendono chiaramente la crudeltà degli eventi storici.
La storia ha il dovere di ricordare e il nostro Istituto, partecipando nel tempo al Progetto del Museo Diffuso della Resistenza, Pietre di inciampo, ricorda con dolore le vittime della Shoa.
Lo ha fatto nel 2016, in Piazza Castello, onorando la memoria di Benvenuto, Enrico e Mario Colombo.
Lo ha fatto quest’anno, il 18 gennaio, quando la classe 2E ha partecipato alla posa delle pietre d’inciampo in memoria di Teodoro e Rosetta Sacerdote, in corso Fiume.
CHE COSA SONO LE PIETRE DI INCIAMPO
Stolpersteine (Pietre di inciampo) è un monumento diffuso e partecipato dell’artista tedesco Gunter Demnig per l’Europa. Per ricordare le singole vittime del nazionalsocialismo, l’artista produce piccole targhe di ottone poste su cubetti di pietra che sono poi incastonati nel selciato davanti all’ultima abitazione scelta liberamente dalla vittima.
La targa riporta “Qui abitava…”, il nome della vittima, data e luogo di nascita e di morte/scomparsa.L’iniziativa per la messa in posa di una pietra d’inciampo parte da chiunque – singoli cittadini, associazioni o enti – desideri ricordare una vittima. Non sono quindi le istituzioni a scegliere chi ricordare ma i singoli committenti, mediante una richiesta diretta di cui si fanno portatori.
Stolpersteine è il monumento dal basso più diffuso a livello europeo: sono state posate fino ad ora oltre 50.000 pietre in tutta Europa;in Italia sono presenti oltre che a Torino, in diverse città fra cui Roma, Viterbo, Siena, Reggio Emilia, Meina, Padova, Venezia, Livorno, Prato, Ravenna, Brescia, Genova, L’Aquila, Bolzano, Ostuni, Chieti, Casale Monferrato, Teramo.